I vini della Languedoc-Roussillon: una tradizione ancora inesplorata
La regione del Languedoc-Roussillon, conosciuta in Italia come Linguadoca, è un territorio di sorprendente ricchezza vinicola e culturale. Intrinsecamente legata alle origini della poesia e della letteratura francese, è patria di un patrimonio enologico sterminato. Qui, tra vigne centenarie e un clima generoso che regala oltre 250 giorni di sole l’anno, le uve tramandano la storie spesso ancora da scoprire.
Riscoprire le vieilles vignes
Le vigne vecchie (o “vieilles vignes”) che caratterizzano questa regione crescono su terreni di gres e scisto, che producono vini minerali, sulfurei e vellutati. Per questo motivo, in questa zona meridionale della Francia che forse più di ogni altra ha ancora tantissimo da offrire a chi decide di esplorarla, si stanno trasferendo produttori provenienti anche da zone vinicole più celebri. Questa nuova scuola di vignaioli a cavallo tra tradizione e nuove scoperte predilige vinificazioni meno concentrate e macerazioni più brevi, ottenendo così vini più leggeri e rispettosi del varietale.
Tra le denominazioni più rinomate della zona figurano Côtes Catalanes, Languedoc, Roussillon, Côtes du Roussillon, Banyuls–Collioure, Pic Saint Loup, Corbières, Tavel, Tautavel e Calce, coltivate da produttori come Cyril Fhal et Alice Gendron, Les Clos Perdus, Domaine Yoyo, Laura Aillaud, e Thierry Forestier, solo per citarne alcuni.
Uvaggi e etichette della Linguadoca
A popolare queste vieilles vignes che ancora hanno tanto da raccontare sono la Grenache Noir, sovrana della macchia mediterranea, le vigne centenarie del Carignan, il Cinsault, la Syrah e la Mourvèdre. Tra i bianchi troviamo Grenache Blanc, Grenache Gris e Macabeu.
Le etichette emblematiche della regione, come L’Extreme Rouge, Mir la Mer, Clos du Rouge Gorge, Far-Ouest, Monts & Merveilles, Primary, e Libre Comme l’Air, coprono una varietà di stili e sapori. Se i bianchi si sposano perfettamente con formaggi e piatti leggeri, i rossi accompagnano cotture lente e delicate, come anatra, oca e carni bianche, esaltandone le sfumature senza sovrastarle.
Languedoc-Roussillon non è solo una terra di vini: è un viaggio tra storia, passione e scoperta, dove ogni calice racconta il passato e il futuro di una regione che ha ancora tanto da offrire.